Libero, la condanna di Virginia Raggi per "patata bollente"
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

La condanna di Virginia Raggi per “patata bollente”

Virginia Raggi

Virginia Raggi denuncia per diffamazione aggravata Vittorio Feltri e Pietro Senaldi: “Mi hanno dato ragione”.

Nel 2017 Virginia Raggi aveva denunciato per diffamazione Vittorio Feltri e Pietro Senaldi, per averla definita su Libero “Patata bollente”. La Corte d’Appello di Catania oggi ha condannato i due giornalisti a risarcire con 16mila euro l’ex sindaca di Roma.

Virginia Raggi
Virginia Raggi

Virginia Raggi: “Uno dei momenti più duri”

Sui social Virginia Raggi commenta la condanna nei confronti di Vittorio Feltri, autore del pezzo, e Pietro Senaldi, direttore responsabile. Con il titolo “Patata bollente”, l’articolo su Libero risalente al 2017 ha rappresentato “un coacervo di falsità, condite da luoghi comuni, pregiudizi, offese gratuite, sessiste, maschiliste e squallide”.

“Sono passati più di 6 anni. Probabilmente, era uno dei momenti più duri: ogni giorno un attacco, un’accusa infondata, un tentativo di spallata e colpi bassi da chi diceva di essere amico”, afferma ancora sul post l’ex sindaca.

“Sembrava che tutto fosse lecito. Si poteva scrivere qualsiasi cosa sul mio conto, senza avere alcun riscontro”, ricorda con amarezza Raggi spiegando che quando è uscito l’articolo per lei “si è passato il limite”. Libero titolava ‘Patata bollente’ l’articolo con evidenti allusioni sessuali.

“Una vittoria di ogni donna”

“Non è una vittoria soltanto mia: è una vittoria di ogni donna che si è sentita offesa e di ogni padre, fratello, figlio o marito che si è indignato”, scrive sui social Virginia Raggi. L’ex sindaca di Roma parla di cose cose “che tante donne sono costrette a subire ancora troppo spesso da persone che forse vivono su un altro pianeta”.

Nel post viene anche spiegato che “il mestiere di giornalista, se fatto con onestà e rigore, è in grado di aiutarci a capire il mondo ed essere più consapevoli“. Raggi ha concluso scrivendo che “è arrivata la sentenza di appello che ha confermato, ancora una volta, che avevo ragione e ha confermato la condanna per Vittorio Feltri e Pietro Senaldi. Siamo donne, non per questo siamo disponibili”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 26 Giugno 2023 17:30

Roberto Vecchioni, la morte del figlio: “Una cesura”

nl pixel